"Italia piccola"
Questo articolo vuole essere una riflessione sugli atteggiamenti attuali partendo dalla poesia di un autore che sicuramente molti di noi hanno incontrato sui libri di scuola elementare, Gianni Rodari:
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ITALIA PICCOLA, di G. Rodari
Una sera il professor Grammaticus correggeva i compiti dei suoi scolari. La domestica gli stava vicino e lavorava ininterrottamente a far la punta alle matite rosse, perché il professore ne consumava moltissime.
Ad un certo punto Grammaticus dette un grido altissimo e balzò in piedi con le mani nei capelli gridando:
- Bollati! Bollati!
- Che cosa ha fatto ancora il ragazzino Bollati? - domandò la domestica. Essa ormai conosceva tutti gli allievi per nome e cognome, sapeva quali fossero gli errori preferiti di ciascuno, e non ignorava che gli errori di Bollati erano sempre terribili.
- Ha scritto «italia» con la lettera minuscola.
Ah! Ma questa volta lo denuncio ai carabinieri.
Posso perdonare tutto e tutti, ma non una simile mancanza di rispetto per il proprio paese.
- Già - disse la domestica con un sospiro.
- Che cosa vorresti insinuare con quel «Già»?
- Signor professore, una povera domestica come me, cosa vuole che sappia insinuare. È già tanto se so temperare le matite.
- Però hai sospirato.
- Da un certo punto di vista si. A guardar bene ..
- Sicuro! - urlò il professore. - Ora starò qui a guardare questa minuscola, e a forza di guardarla diventerà maiuscola da sola. Dammi quella matita, ci voglio fare tre fregacci rossi di quelli storici.
- Dicevo, - rispose con pazienza la domestica, - che forse il signorino Bollati ha voluto alludere ... -
- Sentiamo, sentiamo. Siamo alle allusioni, adesso. Presto saremo alle lettere anonime.
A questo punto la domestica, che aveva il suo orgoglio, si alzò, si scosse dal grembiule i truciolini della matita e disse:
- Lei non ha bisogno del mio parere. Buonasera.
- No, aspetta, parla. Sono tutt’orecchi. Ma parla, di’ chiaramente il tuo pensiero.
- Insomma, non si offenda. Forse che non c’è un’Italia piccola, minore, dimenticata da tutti?
Certi paesini dove non c’è il dottore, non arriva il telefono ... Certe stradine dove possono passare solamente i muli ... Certe povere case dove bambini, galline e porcellini dormono tutti insieme per terra...”
- Ma che cosa vai dicendo?
- Mi lasci finire. Io dico che c’è, quest’Italia minuscola: quella dei vecchi a cui nessuno pensa, dei ragazzi che vorrebbe studiare ma non possono, dei villaggi dove sono rimaste solo le donne perché gli uomini sono emigrati tutti ...
Il professore, stavolta, ascoltava in silenzio.
- Ecco, forse il signorino Bollati pensava a queste cose, a questa gente, e non se l’è sentita di dare la maiuscola a ...
- Ma è proprio questo l’errore! - sbottò Grammaticus - “C’è, c’è ancora questa italia piccola, ma io trovo che sarebbe ora finalmente di dare la maiuscola anche a lei.
La domestica sorrise:
- E allora faccia così: ci metta la maiuscola. Ma non faccia i tre fregacci. Apprezzi le buone intenzioni del signorino Bollati.
- Chissà poi se le aveva, queste buone intenzioni ... - sussurrò Grammaticus.
La domestica tornò a sedersi sorridendo. Era sicura ormai di aver salvato un bravo ragazzo da un brutto voto e, chissà, dagli scapaccioni di un babbo nervoso. E riprese tranquillamente a far la punta alle matite.
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G. Rodari, un autore, appunto, di libri per bambini ma a leggere bene le sue favole, filastrocche e storie ci si accorge non siano soltanto per bambini. Si rivolgeva ai bambini per la semplicità con cui scriveva al fine di far capire le cose difficili. Infatti, è sua anche la frase: “È difficile fare le cose difficili: parlare al sordo, mostrare la rosa al cieco. Bambini, imparate a fare le cose difficili: dare la mano al cieco, cantare per il sordo, liberare gli schiavi che si credono liberi.”
E, dunque, oggi quante minuscole sono ancora presenti che dovrebbero essere invece maiuscole? Tante.
Sono tante ancora nel XXI secolo le situazioni dimenticate forse alcune nuove o forse solo nuove in apparenza, ma troppe comunque rivestite di nuovo seppur già esistenti.
L’Emergenza Sanitaria e la Pandemia da Coronavirus che ne è derivata, allargata al Mondo intero, ha, infatti, creato maggiori disuguaglianze anziché ridurle ed eliminarle.
L’emergenza con la chiusura totale delle attività escluse quelle essenziali ha causato il dissesto di molti.
Da un momento all’altro, si è stati obbligati a casa e per alcuni a imparare a lavorare da casa con l’ausilio della tecnologia. Ma non tutte le attività possono essere fatte via computer, così ad un mese dalla chiusura sono iniziati i primi guai contabili: costi in salita non coperti da ricavi sufficienti e tutto è crollato perché situazioni credute solide in realtà non lo erano.
Quasi ad affermare che posizioni all’apparenza grandi con l’emergenza si sono ridotte a piccole, mentre posizioni già piccole prima - perché magari appena iniziate - si sono ancor più ridotte e il periodo di chiusura totale, interrompendo attività e potenziale crescita. ha provocato enormi difficoltà a tutti sia chi sembrava solido e grande o, “maiuscolo”, sia chi era “minuscolo”, per riprendere il concetto di Rodari, la cui dimensione era in costruzione.
Ecco, pertanto, l’importante domanda che occorre porsi: “Quanto siamo completamente al riparo da potenziali eventi che al momento non paiono prevedibili, ma che non sono così tanto impossibili a verificarsi?”
Ecco, allora, che viene da riflettere sull’essere minuscoli e maiuscoli. Entrambi, di fronte ad eventi eccezionali e disastrosi possono perdere colpi e, se non hanno i cuscinetti appropriati e opportuni per evitare crolli, chiudono definitivamente e non ripartono più alla riapertura.
Da sempre, esiste il detto: “Metti via parte del fieno dei periodi di vacche grasse per quando arriva il periodo delle vacche magre”.
E, quanto mettevano via i nostri bisnonni e nonni per il sostentamento di emergenza delle loro famiglie oggi quel fabbisogno è molto più grande: la vita è cambiata, più comoda, le case per quanto umili sono riscaldate, hanno l’elettricità, il gas, il frigorifero, il telefono e spesso le persone hanno il cellulare e ogni membro della famiglia ne ha uno... oggetti utili sì, ma che non sono alimentati ad aria, hanno un costo; costo che, venendo a mancare l’attività per un tempo anche prolungato, provoca insufficienza delle risorse necessarie a pagare tali servizi...
Purtroppo, tanta gente vive alla grande oggi e nulla mette da parte prima di spendere, perché la moda dell’apparire, dell’immagine a dimostrare di essere come gli altri, come il vicino, non da meno, semmai di più... fa gola.
Mettere da parte oggi non è più semplicemente costituire diversi barattoli specificamente etichettati per le diverse spese: cibo, bibite, medicine, vestiti, scarpe, giochi e tempo libero... come facevano le nostre nonne con i soldi che il nonno portava a casa dalla vendita al mercato dei prodotti del lavoro nei campi e, nei casi più agiati, del lavoro di allevamento del bestiame e pollame. Oggi, non bastano più quei barattoli, è necessario analogamente ai detti barattoli costruire Piani di Investimento efficaci, sicuri e solidi che permettano dinamicità e, quindi, crescita, del contenuto seppur minimo, ma sempre maggiore del contenuto statico del barattolo-salvadanaio della nonna. Il cosiddetto “barattolo-salvadanaio” della nonna equivale sostanzialmente alla liquidità in conto corrente. Liquidità infruttifera e soggetta alla svalutazione da inflazione e all’utilizzo incontrollato, o molto poco controllato, del bancomat che fa spendere finché ci sono i fondi...
Vogliamo essere tutti maiuscoli? Dobbiamo allora volerlo e lavorare affinché lo diventiamo e non basta prendere la matita e correggere mettendo la maiuscola. Occorre che ognuno si crei la situazione ottimale di crescita: non essere piccoli e vivere alla grande. Non pensare che le cose si aggiustino in automatico da sole o ricevendo gratuità quali bonus, redditi di cittadinanza, ... senza dover restituire, rimborsare chi a dato in prestito.
Bella l’idea di ricevere un Bonus o anche più d’uno, perché no?
Certo, che è bella ma chi non piace?
Bonus, gratuità ...
E la lista dei Bonus (1) è lunga e complessa come un percorso nella Giungla tropicale, ove tutto appare bello e tranquillo come la Natura espone ... già, un posto da favola e si, ma che Favola!
E quasi ora di cena e, mi è venuto in mente, il termine "tavola" che con favola rima può fare. Soprattutto, quando si ha famiglia con bambini o ragazzi adolescenti, è importante non manchi la possibilità di acquistare i beni essenziali per l’alimentazione e la crescita della prole.
Tutto quanto finora scritto ha le fondamenta in quella nota come Pianificazione Finanziaria.
La Pianificazione Finanziaria è il metodo di gestione efficace nonché efficiente dei beni e del patrimonio di un individuo singolo o con famiglia. Si è parlato di fondamenta perché il metodo in esame può essere descritto con una piramide la cui base deve essere bella larga e solida affinché la liquidità necessaria al quotidiano non sia data soltanto dallo stipendio pagato ogni mese, ma permetta ad esso di acquisire valore e venire remunerato e dare frutti ulteriori affinché i famosi barattoli-salvadanaio di cui si è detto non siano solo denari accantonati per specifiche spese ma effettivi Piani di Risparmio ed Investimento in grado di contribuire a creare ulteriore valore utile allo stipendio in modo che potenziali eventi straordinari non creino scompensi e default ma siano quel serbatoio necessario a mantenere la serenità familiare per almeno 18-24 mesi di periodi di vacche magre fino al ritorno alla nuova stagione florida di crescita.
Dunque, possiamo descrivere il Metodo della Pianificazione Finanziaria come un Viaggio verso il crescere ed essere sempre più maiuscoli stabilendo obiettivi di crescita da costantemente rispettare e mantenere monitorati anche perché come durante qualsiasi viaggio il percorso può incontrare imprevisti ai quali occorre utilizzare maggiore carburante che poi va ripristinato appena possibile:
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