Non c’è una correlazione fondata e riconosciuta tra risultati di un evento sportivo relativi ad un Paese e la Borsa ma è essenzialmente questione di breve periodo legata alle forti emozioni che suscita la vittoria della squadra nazionale. Poi c’è anche la questione del valore dei calciatori che contribuiscono al risultato ma qui il riferimento va in rapporto alle rispettive singole squadre che costituiscono la squadra nazionale partecipante e vincitrice dell’evento sportivo. Certo è che c’è altresì una rilevante componente speculativa che può svilupparsi nei mesi successivi alla vittoria, componente speculativa che deve essere ben compresa ed applicata allo scopo di contribuire positivamente alla crescita del Paese.
Di seguito, riporto testo letto su internet in varie testate giornalistiche (Repubblica, Corriere, WallStreet Italia, ...) da cui ho derivato le mie considerazioni sulla correlazione in questione, lungi dall'essere esperta sul calcio, so solo che il pallone è una sfera ma altro non so in materia calcistica.
Euro 2020: Italia vince anche sui mercati azionari. Studio rivela correlazione tra eventi sportivi e rendimenti
L’Italia ha vinto gli Europei di calcio 2020 e il mercato azionario tricolore è salito mentre quello inglese è sceso. Nel dettaglio l’indice FTSE MIB è salito dello 0,92% nella giornata di lunedì dopo la vittoria, mentre l’indice FTSE U.K. All-Share è rimasto piatto.
È una coincidenza che questi rendimenti rispecchino il risultato della seguitissima partita del campionato europeo di calcio di domenica 11 luglio 2021, in cui l’Italia ha battuto l’Inghilterra? Così si chiede Mark Hulbert su MarketWatch.com secondo cui i ricercatori hanno scoperto che, come regola generale, il mercato azionario di un paese soffre quando una delle sue squadre sportive viene eliminata dalle principali competizioni mondiali.
Forse, lo studio più noto su questo argomento è apparso nel numero di agosto 2007 del Journal of Finance. Lo studio intitolato “Sports Sentiment and Stock Returns”, è stato condotto dai professori di finanza Alex Edmans della London Business School; Diego Garcia della University of Colorado Boulder, e Oyvind Norli della Norwegian School of Management. Dopo aver analizzato la reazione del mercato azionario a più di 2.000 eventi sportivi internazionali fino al 1980, i ricercatori hanno scoperto che, in media, l’eliminazione di un paese dalle competizioni globali è stata seguita dal suo mercato azionario che ha prodotto un rendimento significativamente inferiore alla media nella sessione di trading immediatamente successiva.
È interessante notare che i ricercatori non hanno trovato alcun ritorno corrispondente superiore alla media per il mercato azionario di un paese invece dopo la vittoria di una delle sue squadre sportive nelle competizioni internazionali. Essi ipotizzano che questa asimmetria sia dovuta alla tendenza dei tifosi delle squadre perdenti a diventare più depressi rispetto a quelli delle squadre vincenti a diventare ottimisti. Effetto di questa asimmetria è che il mercato azionario mondiale avrà rendimenti inferiori alla media durante le competizioni sportive globali – durante i periodi in cui alcuni paesi saranno eliminati, in altre parole.
C’è anche un’implicazione di investimento più ampia: il ruolo sorprendentemente grande che i nostri stati d’animo giocano nelle nostre decisioni di investimento.
Ci piace pensare a noi stessi come investitori razionali che si avvicinano ai mercati in modo statisticamente rigoroso. Questi studi sul sentimento sportivo e i rendimenti azionari mostrano quanto possiamo sbagliarci.
Vincere gli Europei spinge anche le performance in Borsa
Le vittorie calcistiche aiutano la borsa, anche quando il resto del mercato mondiale va a rotoli. Ad affermarlo è Reuters, che ha analizzato il trend degli ultimi anni, con i tornei disputati nell’era della globalizzazione e delle crisi finanziarie: tutti i Paesi che hanno alzato il trofeo hanno beneficiato di una crescita del proprio mercato azionario, o perlomeno di una perdita ridotta rispetto al tracollo del resto del mondo.
Si prenda per esempio la Grecia. Nei sei mesi successivi alla vittoria a Euro 2004 contro il Portogallo padrone di casa, la borsa di Atene registrò un incremento del 20%, prima ovviamente della crisi debitoria cominciata nel 2009.
Anche l’esempio della Spagna è emblematico. Le due vittorie delle Furie Rosse, nel 2008 e nel 2012, giunsero nel cuore della Grande Recessione globale. Nonostante ciò, la borsa spagnola perse il 5% in meno rispetto all’indice STOXX Europe 600 (composto dalle principali capitalizzazioni di mercato europee).
In particolare, la vittoria del 2012, conquistata per 4-0 contro l’Italia di Prandelli, arrivò nel momento più drammatico della storia dell’Euro, appena prima del celebre “whatever it takes” con cui Mario Draghi salvò la moneta unica. Subito dopo la partita, il mercato spagnolo crollò come il resto d’Europa, ma alla fine dell’anno registrava comunque un andamento del 4% migliore rispetto al STOXX 600.
Gli studi dimostrano effetti simili anche per i Mondiali: dal 1974 in poi, i mercati dei campioni del mondo hanno registrato andamenti migliori rispetto a tutti gli altri, con la sola eccezione del Brasile nel 2002. Questa regola empirica verrà confermata? Secondo Stefano Caselli, prorettore dell’Università Bocconi, le prospettive sono ottime.
«L’Italia sta attraversando un periodo molto favorevole dal punto di vista della coincidenza di più elementi positivi. Tra questi c’è anche la dichiarazione del CEO di JPMorgan Jamie Dimon, che il 4 luglio scorso ha detto che è tornato il momento di investire sul nostro Paese» ha dichiarato Stefano Caselli, prorettore dell’Università Bocconi.
«Senza dubbio la vittoria di Wembley rappresenta una sorta di colossale Road Show dell’Italia a livello internazionale, come quando un’azienda di successo si presenta ai potenziali investitori» conclude il professore.
Borsa e calcio, l’altra gara Milano-Londra: perché l’Italia campione agli Europei 2021 può favorire anche Piazza Affari.
C’è correlazione tra i risultati del Calcio e quelli di Borsa? Gli analisti, da sempre, dicono che la connessione è poca ma si esercitano anche a sviluppare teorie. Le tesi universitarie ed economiche sono parecchie - oggi circa una decina secondo Google - e a seconda dei periodi dei periodi la relazione è confermata o smentita. Dopo la vittoria dell’11 luglio dell’Italia sull’Inghilterra, l’altra partita è quella fra Milano e Londra sui listini. Piazza Affari ha aperto le contrattazioni il 12 luglio in controtendenza sulle Borse europee, con un rialzo del Ftse Mib dello 0,25% (anche per motivi diversi dallo sport, come i buoni ordini di macchinari saliti oltre le attese in Giappone, sottolineano le agenzie: poi il listino milanese gira in calo, con le banche e l’industria).
Mentre la Borsa di Londra ha perso in apertura lo 0,32%. La Juventus di Leonardo Bonucci, autore del primo goal all’Inghilterra, e Giorgio Chiellini, capitano della Nazionale, ha superato l’indice con un incremento in apertura d Borsa dello 0,63%. Il confronto è più teso ora che Borsa Italiana lascia il gruppo London Stock Exchange per confluire nel listino paneuropeo Euronext.
Lo sport incide poco sui risultati delle Borse, commenta Gregorio De Felice, capo economista in ISP. Per l’Italia però questa vittoria può avere un valore simbolico di buon auspicio per l’ambizioso piano di investimenti della ripartenza. Anche la presenza del presidente della Repubblica alla finale è stata importante. Lo sport compatta il Paese, anche se non è una partita che cambia matematicamente i risultati di Borsa. De Felice sottolinea poi la posizione politica dell’Unione europea, che spiccarono la Brexit: “la presidente Ursula von der Leyen tifa contro l’Inghilterra, si è fatta ritrarre con lo striscione dell’Italia, e anche il presidente del Consiglio europeo Charles Michel si è schierato con l’Italia.
Semmai lo sport funge da grande vetrina internazionale ma non ci sono correlazioni matematiche seppure nella storia è successo più volte che i listini si muovessero in modo anomalo dopo i grandi eventi sportivi. Di certo una vittoria a una grande competizione è un enorme road show per il Paese, una grandissima vetrina, appunto, come fosse la campagna di comunicazione di tutta l’Italia. L’effetto ovviamente è di breve durata ma se si somma con altre componenti può essere più robusto. Ad esempio, con l’indicazione di JPMorgan, nei giorni precedenti la finale degli europei, che è tempo di tornare ad investire sulla’Italia. Diverso il ragionamento sulle singole squadre, dove l’effetto sul titolo può essere diretto, i giocatori che vincono una grande partita aumentano di valore, questo ha un impatto sui corsi azionari della squadra, afferma Stefano Caselli, prorettore dell’Università Bocconi.
La Reuters, in un agenzia di Marc Jones intitolata “Vincere agli europei può aiutare il tuo listino azionario”, racconta di come è andata negli ultimi 20 anni. Degli ultimi cinque vincitori del torneo, le Borse greca e spagnola hanno battuto l’indice paneuropeo Stoxx dopo le vittorie del 2004, del 2008 e del 2012 mentre solo il Portogallo ha perso valore sul listino nel 2016. Il mercato azionario di Atene ha messo a segno un +20% sei mesi dopo la vittoria della Grecia, mentre la prima delle due vittorie della Spagna nel 2008 e nel 2012 è arrivata al culmine della crisi finanziaria globale, ricorda la Reuters: la maggior parte dei mercati azionari perdeva, ma la Borsa spagnola è comunque riuscita galleggiare perdendo il 5% in meno dello Stoxx 600.
Nel 2012, il risultato della partita è arrivato nel secondo picco della crise del debito della zona euro e poco prima che il presidente della BCE Mario Draghi calmasse le acque giurando di fare “tutto il necessario”, il cosiddetto “Whatever it takes”: l’indice Ibex di Madrid inizialmente è crollato nonostante il 4-0 della Spagna sull’Italia, ma alla fine dell’anno aveva superato lo Stoxx 600 di circa il 4%, afferma la Reuters. Uno studio di Goldman Sachs nel 2014, prosegue l’agenzia, ha poi segnalato che la Borsa locale del vincitore nel primo mese dopo la finale saliva al 3,5% ma poi la fiammata svaniva. Quest’anno, nota la Reuters, la Danimarca dopo la sconfitta nella semifinale di mercoledì 7 luglio ha superato con la Borsa di Copenhagen l’Ftse100 di Londra di quasi il 5% dall’inizio del torneo.
È un dato di fatto che uno dei fattori che influenzano gli investitori è il risultato delle partite di di calcio, dice il Credit Suisse, in un report sul fenomeno che coinvolge Inghilterra, Italia, Spagna e Turchia, dove il calcio è molto popolare. Gli investitori con un forte sentimento nazionale possono comportarsi in modo diverso da altri sui mercati, a seconda dei risultati che possono essere recepiti come notizie importanti sul piano finanziario. Gli effetti delle partite giocate tra il 2002 e il 2015 mostrano, dopo le partite in trasferta perdute, rendimenti anomali negativi nel mercato azionario italiano. Il mercato azionario di Spagna e Turchia è percepito come più sensibile ai risultati delle partite rispetto ad altri paesi analizzati. Si riscontra che i rendimenti anomali positivi per tutte le partite (anche con perdite) e i rendimenti anomali negativi per le partite in trasferta con cali nel mercato azionario spagnolo sono statisticamente significativi, affermato dalla relazione del Credit Suisse."
Il testo sopra riportato, ha lo scopo unicamente di permettere di riflettere sulla motivazione ad agire per imparare a gestire le nostre emozioni nel campo della finanza in modo da riuscire a costruire solide basi per la propria autonomia ed indipendenza finanziaria.
E, ha anche lo scopo di evidenziare e sottolineare la necessaria, urgente ed importante considerazione di non lasciarsi prendere dalle emozioni semmai utilizzare le proprie emozioni al fine di costruire consapevolmente secondo i valori fondamentali della fiducia, dell'inclusione, dell'unione ed interrompere quel flusso di parole che suona come la tiritera del non ho, del non posso adesso, prima devo ... parole che non permettono di crescere e neppure di fare crescere. Certo a monte di tutto occorre coraggio e consapevolezza che la bontà è un'arma disarmante necessaria per lo sviluppo e la crescita.
Permettimi di chiederti: se non puoi oggi e, pertanto, non inizi ma continui a procrastinare, a rimandare ad un tempo più il là, futuro, quando potrai, quando pensi di potere? Francamente, devo avvertirti che quel momento non arriverà mai così procedendo con quei no troppo enunciati assassini di si mancati. Conclusione amara corrispondente a verità e si sa che la verità fa spesso male prima di fare bene.
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