A proposito della diversificazione...

Capita di visionare depositi amministrati dove il cospicuo numero di titoli/fondi/certificati/ecc..danno la forza al cliente di pensare di essere fortemente diversificati. Poi scopri che possiede 10 obbligazioni che hanno la medesima natura e magari sono anche emesse dallo stesso emittente, che molte volte, guarda caso, e' la banca che ha collocato le stesse....ma guarda te il caso!
Oppure fondi azionari che, andando a vedere la loro composizione interna, si sovrappongono come esposizione geografica, settoriale e valutaria.
Insomma, l'unione non fa la forza. La forza la fa la decorrelazione tra i diversi comparti in maniera tale che il comparto A si muova in maniera asincronica rispetto al comparto B.
Quando si va a creare un portafoglio, questo e' uno dei tanti passaggi determinanti per tentare di abbattere la volatilita', di mitigarla, e dare piu' costanza ai ritorni finanziari nel tempo.
La matrice delle correlazioni ed il grado di diversificazione (espresso in percentuale) consente al consulente di creare nel tempo un motore finanziario che non necessariamente deve essere costituito da migliaia di comparti. L'unione non fa la forza, la decorrelazione la fa.
Buona giornata e se non scrivo un altro articolo buon fine settimana a tutti!
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