"From Russia with .....profit"
L’attuale ripresa del greggio sta sicuramente aiutando l’economia sovietica ma anche i consumi interni hanno ripreso a crescere ad un ritmo superiore al pil di circa due punti percentuali.
L’inflazione e’ molto bassa e la banca centrale russa ha ancora molto spazio (i tassi in vigore sono oggi al 7%) per attuare una politica monetaria espansiva ed accomodante.
Le ultime elezioni, con la ennesima ri-elezione di Putin (76% dei voti) confermano la continuazione di una leadership molto amata ad oggi dalla popolazione russa.
Putin nel discorso sullo stato della nazione vorrebbe portare il pil pro capite in crescita al 50% con obiettivo 2025 attraverso l’aumentata produttivita’ del lavoro, le nuove tecnologie, lo sviluppo delle piccole medie imprese.
Per quello che riguarda i listini, la borsa russa e’ molto correlata al petrolio e l’anno scorso e’ rimasta indietro rispetto agli altri mercati emergenti (ammesso e non concesso che possa ancora essere considerata tale).
Le valutazioni nel complesso sembrano attraenti ed il rendimento medio da dividendo e’ superiore di gran lunga a quello delle economie occidentali e di molti emerging markets.
Sono stati venduti titoli di alta qualita’ sulla scia dell’annuncio delle sanzioni, quindi in un contesto del genere e’ giocoforza aspettarsi una forte volatilita’.
Come essere presenti in questo mercato?
Beh, inutile dire con la massima diversificazione data dagli strumenti del risparmio gestito: fondi e sicav a forte vocazione attiva e con un rapporto rischio rendimento testato in piu’ anni.
L’offerta anche in questo caso e’ ampia e non necessariamente il fondo "di casa" proposto dalla banca sara’ il piu’ efficiente della categoria, anche qui si necessita di avere un interlocutore che lavora con molteplici societa’ di gestione.
Ricordiamoci che, come per la Cina, l’orizzonte temporale sara’ necessariamente di medio lungo periodo ma che le prospettive sembrano ottime: la produzione industriale cresce grazie anche alle molteplici aziende straniere che continuano comunque a credere al mercato russo investendoci milioni di dollari.
Stiamo parlando di aziende come Daimler, Dmg Mori, Mercedes, Haval, Sun Pharma, Mc Donalds, ecc...
Gli effetti di lungo periodo quindi ci saranno, gli Usa non detengono piu’ il dominio economico globale che avevano 20-30 anni fa e poi, non dimentichiamoci, quest’anno la Russia ospitera’ i mondiali di calcio, fenomeno mediatico globale che contribuira’ a rilanciare l’economia del paese, come e’ gia’ successo nelle altre occasioni per le altre nazioni ospitanti.
"Per noi, in Russia, il comunismo e’ un cane morto mentre, per molte persone in occidente, e’ ancora un leone vivente"
(Aleksandr Isaevic Solzhenitsyn)
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