L'immunità storica dei mercati azionari alle diverse epidemie

Visto che si parla tanto in questi giorni (gennaio 2020) del "Coronavirus" e alcune persone/clienti mi chiedono ragguagli in merito, un recentissimo studio della banca americana Charles Schwab, specializzata in consulenza finanziaria, ci può venire in aiuto dimostrando a tutti gli effetti che le diverse epidemie succedutesi in passato (analisi su 38 anni) sono state ininfluenti sull'andamento dei mercati azionari mondiali.
L'analisi è stata fatta sull'indice più rappresentativo e diversificato per antonomasia, il Morgan Stanley Capital Index World.
1981: Virus hvi / performance indice msci dopo 6 mesi: - 3,25%
1994: Pneumonic plague / - 4,30%
2003: Sars / + 21,51%
2006: Aviaria flu / + 10,05%
2006: Dengue fever / + 9,68%
2009: Swine flu / + 39,96%
2010: Cholera outbreak / + 13,61%
2013: Mers / + 8,58%
2014: Ebola / + 4,37%
2014: Measles-rubeola / + 2,29%
2016: Zika / - 0,57%
2018: Ebola / - 3,49%
2019: Measles / + 12,02%
Verrebbe anche da pensare, guardando questi numeri, che queste epidemie siano state in qualche modo ragione di performance...non è così...semplicemente non hanno influito, se non nel brevissimo termine ed alcune volte con correzioni medio basse, sul corso dei mercati azionari globali.
Ascoltare i media tutti i giorni e farsi influenzare da questi per come investire (Recency Bias) è da sempre un'ottima occasione per non investire mai...o investire male!
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