L'"Active Share", cosa è ed a cosa serve...
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Alla base dell’attività di una società di asset management esiste il concetto fondamentale di differenziarsi dal benchmark di riferimento, differenziarsi sovraperformando quando l'indice è in trend positivo, ma soprattutto (per me più importante) difendendo il portafoglio quando l'indice di riferimento volge in territorio negativo, soprattutto per periodi prolungati di tempo.
La misura di questo spread, misura della bontà della gestione esaminata rispetto al suo benchmark, viene definita "Active Share" ed è lo strumento che serve al consulente ed all'investitore per valutare il grado di "attività" del fondo/sicav/gestione presa in esame.
Non è, però, l'unica misura matematico-finanziaria che basta per capire le abilità gestionali di stock-bond picking, a questa va abbinata la misura del rischio che questa active share produce, nel senso che non dovrebbe troppo discostarsi dalla volatilità/rischio del benchmark di riferimento, sennò capite che il gioco non vale la cosiddetta candela...
Mi spiego meglio: se il benchmark ha un Var (value at risk, misura del rischio) trimestrale di 11 punti ed il Var del comparto a gestione attiva presenta un elevato active share (ma un Var di 20 punti) dobbiamo essere consapevoli che in questo caso aggiungiamo una volatilità che potrebbe non corrispondere assolutamente al nostro profilo di rischio!
Un esempio tratto dalla realtà potrà tornarci utile.
Un comparto che investe sul mercato azionario globale con un active share dichiarato del 90% presenta, però, un Var (rischio potenziale) trimestrale simile/inferiore al Var del suo benchmark, e nel 2011 a fronte di un -8,26 % del benchmark retrocedeva una performance del +11,06 % e nel 2018 (annus horribilis) retrocedeva un +1,36% contro un -9,85% del benchmark di riferimento.
Riassunto: difesa del portafoglio, Var simile/inferiore a quello dell'indice di riferimento, e nel tempo, grazie anche a questo, un'importante sovraperformance: a 9 anni un +177,62% contro un + 93,56 % del benchmark.
Vi ho fornito sicuramente un esempio di eccellenza, ma per farvi capire quando active share significa sovraperformance rispetto al benchmark senza, però, potenzialmente o realmente pregiudicare la stabilità del portafoglio nel tempo.
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