Paura e avidita'
La scelta degli investimenti finanziari invece dovrebbe avvenire all'interno di una strategia complessiva che tenga conto delle caratteristiche dell'investitore e dell'intero portafoglio mobiliare. E quando si rende disponibile nuova liquidità, invece, molto spesso, si parte alla caccia dell'investimento "migliore", non tenendo conto della asset allocation in essere e degli obiettivi di vita del cliente/nucleo famigliare. Qual è il miglior prodotto in questo momento? Senza comprendere che il "migliore prodotto"non esiste! Ma una parte del mondo che circonda gli investitori vuol fare intendere l'esatto opposto...e quando questo succede i danni al cliente sono piu' probabili perchè si va a concentrare il rischio.
La via della razionalità assoluta, nel campo della finanza, è pero' doppiamente sbagliata.
In primo luogo perché la materia stessa di cui stiamo trattando è tutto fuorché razionale: essere razionali in un contesto nel quale tutto intorno a te non è razionale è la scelta meno razionale che si possa compiere....non lo dico io...lo diceva John Maynard Keynes!!!
E questo spiega la spesso inefficienza delle frontiere efficienti generate troppo razionalmente...
Per la maggior parte degli investitori la strada più sensata per uscire dalla trappola della paura/avidità è quella della pianificazione finanziaria e quindi la definizione precisa degli obiettivi di vita (life cycle) collegati ad esigenze finanziarie e patrimoniali del nucleo famigliare nel corso del tempo.
La paura e l'avidità si combattono molto meglio quando non si ragiona in termini di percentuale di rendimento, ma in termini di "quanti soldi servono per far studiare i figli, andare in pensione, acquistare la casa, ecc.
Il portafoglio deve avere questa funzione: essere lo strumento per raggiungere degli obiettivi. Il denaro è (o dovrebbe essere) un mezzo, non un fine!
La classe di professionisti in grado di fare questo genere di consulenza (consulenti finanziari iscritti all'albo) costituisce un enorme vantaggio non solo per il singolo investitore ma anche per l'intera società. Se la pratica della pianificazione finanziaria fosse correttamente diffusa presso la maggior parte degli investitori, i benefici in termini di ottimizzazione delle risorse economiche per la società sarebbero enormi, e pensate, con effetti benefici a catena sulla ricchezza della nazione!!!
Quindi, ricevere una proposta di acquisto di strumenti finanziari in 12 mesi quando si ha liquidita' sul conto corrente non mi pare rappresenti una buona approssimazione del servizio di consulenza finanziaria...
Si deve diffondere, e sta succedendo gia' da molti anni, una vera e propria classe di liberi professionisti (consulenti finanziari iscritti all'albo) che propongano reali attività di consulenza finanziaria e non semplici vendite di prodotti finanziari magari solo di casa, rispondendo, quindi, a logiche di ragionata pianificazione finanziaria del cliente.
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