Investire nell'azionario America oggi?
Molte aziende americane, a detta di molti gestori ed analisti, non sono care se viste nella prospettiva di qualità e sostenibilità degli utili nel medio lungo termine, ed in molti settori ci sono diverse opportunità ad oggi trascurate.
Gli Stati Uniti continuano a guidare la classifica delle performances dei listini azionari in questo anno 2018.
Lo S&P 500 vanta un rialzo del 3%, mentre l’indice Nikkei giapponese viaggia intorno alla parità, l’Eurostoxx accusa una correzione di circa l’8,% e l’indice azionario generale dei mercati emergenti (MSCI emerging markets) un -10% circa.
In realtà la performance con ancora un timido segno più del listino americano è riconducibile in larga misura ad un numero limitato di società: a trainare la volata del listino sono stati i giganti della tecnologia, che pesano ad oggi per oltre il 25% sul mercato azionario made in Usa.
Alla luce delle recenti correzioni, esistono ancor di più oggi diverse opportunità interessanti nel resto del mercato azionario statunitense. Per esempio il settore pharma and healthcare ha registrato performances inferiori alla media di mercato e risulta ancora trascurato dagli investitori, concentrati fino ad oggi prevalentemente sui big dell’hi tech.
Il vero approccio “razional diversificativo” dovrebbe, invece, essere rivolto all’intero listino senza nessuna pregiudiziale ed improntato esclusivamente ad una rigorosa selezione di singoli titoli (stock picking) in base ai fondamentali odierni e prospettici delle aziende quotate (il "value investing" di Benjamin Graham e Warren Buffet).
L’approccio razionale rivolto alla ricerca del valore ancora inespresso dovrebbe consentire di non farsi influenzare in modo superficiale dai fenomeni che possono condizionare il mercato, né quelli di breve periodo e tantomeno quelli di medio lungo termine.
La riforma fiscale dell’amministrazione Trump ha fornito sicuramente un “boost” ai profitti aziendali ma il giusto approccio decisionale dovrà sempre essere basato su ciò che sono e saranno gli utili societari ed i fondamentali delle singole realtà aziendali.
Un tempo chi pesava sul listino erano le compagini industriali delle materie prime e dei beni di consumo; oggi questo ruolo è stato passato ai titani del settore tecnologico, ma gli standards da valutare per chi investe sono però sempre gli stessi: elevati parametri in termini di innovazione, leadership nel settore in cui operano e ritmi di crescita sostenuti e sostenibili.
Alla luce della recenti correzioni e guardando ai mercati in una prospettiva di sostenibilità e di qualità della crescita nel lungo termine (l’approccio di chi investe e non specula) le attuali valutazioni sembrano non risultare, per molti esperti dell’asset management, elevate come oggi potrebbe sembrare.
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