Risparmio e investimento, spesso erroneamente usati come sinonimi
Spesso i termini risparmio e investimento vengano usati come sinonimi, stessa cosa succede per i due termini risparmiatori-investitori: in realtà, le differenze tra queste categorie sono notevoli, in quanto hanno a che fare con tante variabili, una tra queste il tempo e la volatilità (rischio).
Il risparmio può essere definito come la quota di reddito (lordo o netto che sia) percepito che si sceglie di non consumare immediatamente, che potrà poi tradursi in un consumo nel vicino futuro o nella tranquillità percepita dalla disponibilità di risorse per fronteggiare eventuali imprevisti (la saggezza del buon padre di famiglia).
I frutti del risparmio possono poi essere destinati all’investimento e questo è il principale "link" tra i due concetti., investimento che può essere inteso sia in senso strettamente economico (ad esempio l’acquisto di un’automobile da parte di una famiglia o di un macchinario ad opera di un’azienda per migliorare la qualità della produzione), sia nell’uso più finanziario (ad esempio per la sottoscrizione di un fondo comune, di un’azione, obbligazione, polizza con l’obiettivo di veder crescere il capitale nel tempo).
Nel caso dell’investimento, sia economico che finanziario, il raggiungimento dell’obiettivo auspicato non è scontato (restando negli esempi fatti, il macchinario può rivelarsi inferiore alle aspettative o l’azione perdere di valore), per cui il risultato può essere negativo, soprattutto nel breve termine per l’investimento finanziario, compromettendo le somme risparmiate anche se magari solo in termini temporanei.
L’investimento è una destinazione possibile del risparmio, ma non l’unica. Infatti, le somme risparmiate possono anche restare parcheggiate in banca per non correre rischi (illusione…).
Tuttavia una scelta di questo tipo è di per sé perdente, considerato che il denaro tende a perdere potere d’acquisto nel tempo a causa dell’inflazione. Ipotizzando un aumento medio del costo della vita intorno al 2% (ipotesi ad oggi luglio 2020 più che realistica) ed una somma risparmiata di 50.000 euro, in cinque anni questa somma scenderà a 45.000 euro reali, vale a dire il 10% in meno…e questa è una correzione definitiva, tanto per intenderci…non più recuperabile!!!
Il tutto senza considerare gli oneri fiscali ed amministrativi sui depositi in conto corrente.
Se è, quindi, assodata l’importanza dell’investimento, non fosse altro perché l’inflazione erode nel tempo i valori reali del denaro, va anche sottolineato che non esiste una ricetta per garantirsi la buona riuscita di un investimento entro un termine prestabilito.
Tuttavia, seguire alcune regole prudenziali può aiutare a minimizzare i rischi. Innanzitutto occorre rifuggire dal sogno di far soldi, tanti e subito (avidità).
Sul mercato ci sono operatori professionali, esperti, che dedicano a questa attività tutto il loro tempo, eppure anche loro spesso sbagliano alcune valutazioni/scelte. Questo significa che si rivela più profittevole una ragionata e monitorata diversificazione del portafoglio, piuttosto che la concentrazione su un’unica asset class.
Diventa importante diversificare (aggiungo decorrelare…attività professionale che richiede modelli di servizio ad hoc) non solo tra le asset classes (azioni, obbligazioni, materie prime, ecc…), ma anche a livello geografico (tenendo in considerazione la variabile valutaria) dimensionale (small o big cap per restare nell’ambito dell’equity), scadenze più o meno lunghe per i titoli di Stato, obbligazioni con diverso livello di rischio/rating in ambito corporate/high yield, ecc...
E perché anche non diversificare per gestori (architettura aperta) e trarre un ulteriore vantaggio immettendo nel portafoglio anche gli Etf (fondi a gestione passiva)?
Effettuare queste scelte richiede tempo, e richiede skills professionali e non improvvisazione, per cui in fin dei conti si tratta di fare un altro investimento per l’investimento. Ma ne vale la pena, per evitare scelte avventate di cui magari pentirsi poco dopo.
Per scegliere un’auto valutiamo diverse tipologie, recandoci da vari concessionari, e per la scelta di un portafoglio dedichiamo molto meno tempo nella scelta dell’interlocutore professionale e del portafoglio/portafogli consigliati...ma vi sembra normale???
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