Una bolla sui Pir?
Da quando sono nati i pir il mercato AIM (alternative investment market) per le pmi quotate (AIM Italia è il mercato di Borsa Italiana dedicato alle piccole e medie imprese italiane ad alto potenziale di crescita) ha avuto accesso a una raccolta azionaria da 1,26 miliardi di euro, in aumento di oltre il 500% rispetto al 2016, con decine di offerte pubbliche di acquisto (IPO) di piccole e medie imprese, davvero una cosa mai vista prima.
I pir hanno dunque contribuito a creare una domanda interna di azioni italiane stabilizzando in parte un mercato, quello italiano, da anni oggetto di speculazione da parte degli investitori stranieri che contribuivano ad aumentarne la volatilità ed il grado di inaffidabilita’ per il risparmio. Con i pir invece la liquidità delle pmi è quintuplicata sul mercato italiano generando inoltre performances significative.
Il grande successo dei pir ha portato pero’ alcuni ad ipotizzare che la grande massa di liquidità riversatasi su questi strumenti finanziari fiscalmente agevolati possa aver creato aree di distorsione dei prezzi con riferimento, in particolare, alla quota che non può essere investita nei titoli del FTSE MIB e che potrebbe dunque concentrarsi eccessivamente su listini dalle dimensioni sostanzialmente ridotte come il FTSE AIM Italia (92 società) e il FTSE Italia STAR (76 società), portando alla creazione di una vera e propria bolla.
In realta’ le azioni italiane small & mid caps non pare abbiano raggiunto valutazioni da bolla economica, sono ancora a sconto rispetto a valutazioni comparabili in area euro/europa, o relativamente alle grandi capitalizzazioni italiane. Il relativo sconto di valutazione sulle small caps va a braccetto con un trend di crescita degli utili che porta le valutazioni attuali a sottostimarne molto probabilmente il futuro potenziale.
E’ piu’ che altro auspicabile e fondamentale che più società guardino ad una quotazione sui mercati: storicamente tra crescita economica e numero di ipo c’e’ una forte correlazione positiva, quindi...si attendono nuove quotazioni ed un ampliamento dei listini e quindi delle diversificazioni di portafoglio per i sottoscrittori dei pir!
L’evoluzione politica italiana e chi andra’ a governare sara’ da vedere più come motivo di volatilità di breve termine (nel caso) e non come ragione plausibile di acquisto o di liquidazione ...fare market timing su questi avvenimenti e’ da speculatore, non da investitore/pianificatore.
Il dato che sembra piu’ rassicurare chi si avvicina al mondi dei pir e’ che l’economia italiana sta migliorando e continuando nella sua traiettoria di sviluppo con una diretta trasmissione sui volumi di prestiti all’economia e che il pil italiano da’ ancora segnali di progressiva espansione.
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