Le obbligazioni subordinate
Il termine "obbligazione", nel pensar comune, dovrebbe caratterizzare un bene finanziario sicuramente meno rischioso di un titolo azionario e lo e' anche, in termini di volatilita' nel durante, ma nel caso delle obbligazioni subordinate si puo' arrivare, in caso di default dell'emittente, alla totale perdita del valore dell'investito.
Quindi, la loro natura li rende piu' simili al capitale proprio che al capitale di debito...sono un'alternativa molto meno costosa per le aziende invece del collocamento azionario.
Entriamo nel dettaglio delle tipologie:
TIER I
Sono le piu' rischiose e qui si rischia tutto in caso di insolvenza dell'emittente, spesso non hanno scadenze finali e l'emittente puo' anche decidere la decurtazione del capitale o di non pagare la cedola.
UPPER TIER II
Anche qui si rischia la perdita totale e l'emittente puo' differire la cedola, non annullarla.
LOWER TIER II
Spesso decennali, quindi con scadenza, in caso di default sono soddisfatte dopo le obbligazioni senior. Possono essere a scadenza fissa o con la clausola di rimborso anticipato non prima del quinto anno di vita(opzione call).
TIER III
Sono i meno rischiosi e quindi rendono di meno degli altri, hanno scadenza breve, al massimo 4 anni.
Mai come in questo caso ha un senso, se si vuole aggiungere rendimento al nostro portafoglio, avvicinarsi a questo tipo di asset class attraverso il risparmio gestito, dove la diversificazione ed il controllo degli emittenti e' fatto quotidianamente da un team di analisti dedicati a quello.
L'industria dell'asset management presenta gia' diversi comparti di investimento dedicati proprio a questa tipologia di obbligazioni che presentano caratteristiche non adatte a tutte le tipologie di portafoglio e di risparmiatore.
Un attento fund picking da parte dell'attento consulente finanziario e la giusta dose personalizzata non dovra' andare ad aumentare il var di portafoglio ma magari sara' fonte di ulteriore decorrelazione ed income nel tempo.
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