"Effetti" PIR....

Lo scorso anno questo tipo di strumento ha portato al sistema oltre 10 miliardi di euro (1 miliardo di raccolta solo il gruppo Fideuram Sanpaolo Invest Intesa Sanpaolo Private Banking) e ci si aspetta una replica di tal misura anche per l'anno in corso.
Si sta creando così un sano circolo virtuoso di capitali che dai risparmiatori passa al mondo imprenditoriale italiano; questo si realizza perche' almeno il 21% del totale deve essere investito in titoli di piccole e medie imprese italiane, quotate e non.
La legge di bilancio 2018 inoltre crea ulteriori condizioni per aiutare le pmi italiane a quotarsi, onde andare così ad aumentare nel tempo il numero di aziende "comprabili"attraverso i pir.
Quindi benefici per tutti:
- per i risparmiatori lungimiranti che dal quinto anno potranno usufruire della esenzione dalle imposte sulle plusvalenze ottenute e magari impareranno ad investire almeno per il medio termine
- per i gestori che aumenteranno le masse amministrate e l'universo di investimento potenziale
- per le Pmi italiane che verranno finanziate con importanti flussi non speculativi, ma di investimento.
Dal punto di vista del risparmiatore si dovrebbe andare alla ricerca di chi ha più expertise sul mercato italiano azionario ed obbligazionario e chi non richiede commissioni che potrebbero nel tempo inficiare i ritorni, come per esempio le commissioni di performance.
Non vedo nessun problema riguardo le commissioni di gestione se possono essere in tutto e per tutto equiparate a quelle di fondi della stessa tipologia/mercati di riferimento.
Sarebbe invece auspicabile la stessa esenzione dalle imposte sulle plusvalenze anche per i fondi pensione, strumenti davvero di medio-lungo periodo con finalità esclusivamente previdenziali ma mai decollati seriamente in Italia...ma che potrebbero diventarlo se equiparati fiscalmente ai Pir.
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