Investire a seconda delle notizie che ci arrivano dai media
E’ spesso difficile, per un investitore/risparmiatore (soprattutto emotivo e senza una strategia di medio lungo termine concordata con il proprio consulente finanziario) non essere influenzato dalle notizie provenienti dai diversi organi di informazione, soprattutto dai canali televisivi che esasperano determinate tipologie di notizia (vedi correzioni dei mercati azionari, allargamento spread, ecc…).
Molto spesso le decisioni di investimento di molte persone sono dettate proprio dagli eventi, che inoltre sono già accaduti e che, magari, possono già aver influito in maniera anticipata sulle performances momentanee del portafoglio…
Decisioni di investimento dettate sia dagli eventi più traumatici (attentati terroristici di rilievo internazionale, scandali/defaults finanziari, scoppio improvviso di guerre, incidenti diplomatici, allarmi di diversa natura, ecc…) e sia da quelli che generano euforia irrazionale (prezzo dell’oro o del petrolio alle stelle, titoli tecnologici che volano grazie al boom della new economy, ultimamente il Bitcoin, ecc…).
Resta il fatto che il rischio concreto per l’investitore che si fa guidare dagli eventi, è quello di entrare nel “trappolone” del market timing dettato dalle news del momento…comperare sui massimi (sulle ali dell’euforia) per poi di vendere sui minimi (quando scatta un evento depressivo per i mercati finanziari) portando a casa, molto spesso, cocenti delusioni.
Consolidare risultati positivi non è mai un errore, cosa contraria se, mossi dal panico, andiamo a consolidare le correzioni momentanee rendendole perdite numeriche a tutti gli effetti!!!
Gli investimenti generati da una studiata ed approfondita pianificazione finanziaria del patrimonio del cliente dovrebbero essere sempre guidati non certo dai trends momentanei dei mercati finanziari, quanto piuttosto dall’analisi dei propri bisogni, degli obiettivi che si intendono raggiungere in funzione del tempo a disposizione e dei rischi che si accettano di correre (Var, volatilità, maximum drawdown…).
E’ questa l’unica strategia che porta a costruire e gestire nel tempo un portafoglio personalizzato sui propri bisogni di vita e non emotivo e, pertanto, immune agli eventi (negativi o meno...) che inevitabilmente si succederanno nel corso degli anni.
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