Gestioni attive e gestioni passive...
Beh, in questo periodo le gestioni attive hanno battuto quelle passive: i fondi azionari internazionali hanno perso il 5,53% contro il - 9% dell'indice azionario internazionale Msci World.
I fondi azionari Europa hanno segnato un - 5,6% contro il - 6,6% dell'indice azionario europeo Stoxx 600. Gli azionari America sono scesi del 6,8% contro il - 10% di Wall Street.
Cosa significa? Semplicemente che sono riusciti a difendere meglio gli assets ed a non subire passivamente (eh beh) la correzione in corso...ovviamente parliamo di medie, andranno guardati poi i singoli casi.
Come poi i bravi gestori attivi dovrebbero fare il contrario, performare meglio in periodi Toro...ma a me interessano piu' le capacita' difensive, so che anche il cliente ragionevole la pensa così, e si ricorda piu' delle minus che delle plus!!!
Sia chiaro che non e' sempre cosi ma mi preme sottolineare che ci sono comparti dove la gestione a benchmark ci puo' stare (obbligazionario euro breve termine) ed altri dove la gestione attiva puo' veramente "alfizzare" i portafogli (azionario, obbligazionario corporate, high yeld, emerging, ecc.).
La possibilita' di attingere alle migliori expertises nelle varie materie fa la differenza, portafogli con fondi di una sola casa di gestione mi fanno sinceramente pensare ad una scarsa efficienza e ad una eccessiva fiducia nei fondi di casa propria...
Ci sono dei periodi in cui passivo e' meglio, ricordiamoci pero' che in media stat virtus...nei periodi di trading range ma anche di trend preciso la buona gestione attiva, magari su fondi flessibili/bilanciati puo' fare la differenza, meglio se in zona difensiva onde attutire/diminuire correzioni non previste.
Entrambe le gestioni attive e passive hanno i loro pro e contro...ma in periodi di forte volatilita' come questo il buon asset manager puo' fare la differenza, e lo abbiamo visto.
Quando finiranno gli aiuti delle banche centrali che hanno palesemente calmierato i mercati lo scenario diventera' piu' complesso ed i bravi gestori attivi potranno rispondere meglio ad eventuali shocks finanziari.
La capacita' di reagire rapidamente, di scegliere la copertura piu' adatta (coprirsi in certi periodi dal rischio cambio non e' un dettaglio risibile) e di agire "contrarian" fanno parte sicuramente della gestione attiva e non passiva, questo e' poco ma sicuro.
Il buon consulente dispone di ogni mezzo per diversificare anche in questo senso, mettendo le giuste proporzioni di fondi gestiti a benchmark e fondi a vocazione attiva, fondi di casa e di terzi, ogni caso e' a se' come piu' volte da me sottolineato.
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