Lo spread

Ma cosa e’ lo spread, ed in quali ambiti finanziario-economici lo possiamo trovare?
Oscillazione, scarto, differenziale, questo significa.
È questa la traduzione letteraria dall’inglese di spread termine che in finanza è usato in molti casi...vediamo quali, oltre a quello descritto in apertura di articolo.
Nel momento in cui si chiede un prestito o un mutuo, per esempio, lo spread è il differenziale (normalmente compreso tra lo 0,50% e il 2%) tra il tasso d’interesse stabilito dalla banca e l’indice generale (di solito l’Euribor per il variabile o l’Eurirs per il fisso).
Nel mercato obbligazionario, invece, per spread si intende l’extra rendimento di una obbligazione rispetto a quanto offre il titolo governativo di pari durata, e lo si calcola su due titoli aventi medesima scadenza.
Per esempio se un titolo obbligazionario corporate bancario con scadenza 2020 per esempio rende il 4,13% lordo all’anno e il btp 2020 garantisce il 2,83% lordo ogni anno, lo spread dell’emissione del gruppo bancario è dell’1,30% annuo.
Lo spread è poi indicato anche da alcuni fondi comuni e comparti di Sicav per definire il rendimento obiettivo, cioè la perfomance a cui punta il gestore.
Per esempio un fondo di tipo absolute return il regolamento del fondo può indicare che l’obiettivo della gestione è di realizzare nell’arco di tre anni un rendimento medio annuo pari al tasso Euribor a 3 mesi maggiorato di uno spread di due punti percentuali.
Se nei tre anni l’Euribor a 3 mesi si attestasse in media all’1%, l’obiettivo del fondo diventerebbe quello di registrare una perfomance annua del tre per cento.
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