Revisione delle imposte di successione?
Oltretutto da questo punto di vista in area euro (e non solo) possiamo al momento essere ancora considerati un vero e proprio paradiso fiscale: il coniuge ed i figli pagano oggi il 4% oltre la franchigia di un milione di euro, e gli altri parenti il 6% fino ad arrivare all’aliquota massima dell’8%.
In Inghilterra i discendenti diretti pagano il 40% ed in Germania si paga dal 7% al 30%. In Francia le aliquote variano dal 5% al 45%.
Cosa potrebbe succedere in caso di revisione delle nostre imposte di successione quindi?
Potrebbero alzare le aliquote oppure diminuire od azzerare le franchigie, od entrambe le cose?
Il 70% degli italiani pensa sia opportuno e salutare mettere a frutto i propri risparmi anche in funzione dei futuri eredi pero’ poi dimenticandosi (...portera’ male forse...) che bisognerebbe anche iniziare a premunirsi per tempo in materia di pianificazione successoria.
Si vocifera che alcuni importanti studi di fiscalisti italiani sarebbero al lavoro sul tema successioni per richiesta di ambienti di governo...quindi sara’ meglio prevenire che curare...o no?
L’ipotesi piu’ accreditata (sembrerebbe...) e’ un dimezzamento delle franchigie ed un ritocco (al rialzo, ovvio) delle aliquote.
In vista di questi probabili prossimi futuri scenari il consulente finanziario, magari unitamente ad un fiscalista-commercialista, dovrebbe cercare di definire con il suo cliente la soluzione ideale attraverso il ricorso a contratti di natura assicurativa, donazioni e/o altri atti dispositivi andando quindi ad anticipare il passaggio successorio ed abbattere ex ante il carico impositivo.
Sarebbero da evitare le frequenti ed imponenti donazioni indirette (i cosiddetti "bonificoni") senza passare dal notaio, onde evitare piu’ che altro le contestazioni prevedibii da parte del fisco italiano e le relative ammende.
Sara’ opportuno piuttosto utilizzare in tempo le franchigie esistenti oggi sulla donazione e le agevolazioni sul passaggio generazionale di impresa, come per esempio il patto di famiglia.
Non dimentichiamoci poi che nella pianificazione successoria le polizze vita di qualsiasi ramo (quindi anche le polizze finanziario-assicurative come le unit linked e le multiramo) non pagano tasse di successione e la liquidazione avviene in tempi molto piu’ snelli dando cosi’ ossigeno agli eredi per poter far fronte alle eventuali necessita’ economiche di quella particolare fase.
Con il recepimento della nuova direttiva europea in materia di distribuzione assicurativa (IDD = Insurance Distribution Directive) e dei PRIIPs (prodotti di investimento al dettaglio e assicurativo preassemblati) i contratti unit linked e di capitalizzazione perdono lo status di prodotti finanziari e vengono letteralmente definiti "prodotti assicurativi di investimento".
Quando i capitali del "de cuius" (la persona defunta) sono depositati/investiti presso un intermediario finanziario gli adempimenti per sbloccare le somme sono molti e gli allungamenti dei tempi pure: il passaggio di ricchezza tramite invece un contratto assicurativo non si verifica per successione ma si verifica "iure proprio", per diritto proprio, beneficio riconosciuto alla polizza vita, e quindi con tempistiche (ed imposizioni fiscali) ben differenti!"
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