La necessarietà della previdenza integrativa
Le future pensioni verranno calcolate con il metodo contributivo che non e' ancora stato sperimentato nella realta' dei fatti: le prime pensioni integralmente contributive verranno erogate solo tra qualche anno, ad oggi sono in "distribuzione" quelle calcolate con il retributivo ed il misto.
E allora...che fare?
Il metodo contributivo segue una logica prettamente assicurativa determinando un rapporto diretto tra contributi e prestazioni finali. Si sommano virtualmente tutti i contributi che vengono rivalutati annualmente in base alla media quinquennale del pil italiano nominale.
Alla fine dell'attivita' lavorativa si converte il montante in rendita...prima si andra' in pensione meno si percepira'...ma quali elementi faranno la differenza?
Sicuramente la somma dei contributi versati, dal reddito, dalla lunghezza del periodo contributivo...ma sara' anche determinante la crescita economica del paese Italia, essendo il Pil il fattore di rivalutazione del montante contributivo.
L'entrare tardi nel mondo del lavoro ed una eventuale discontinuita' dello stesso indeboliranno giocoforza le prestazioni a scadenza.
Sara' fondamentale, mi correggo, VITALE, abbinare alla previdenza obbligatoria (inps e casse) un'integrazione privata attraverso un fondo pensione od un pip, andando anche cosi' a diversificare i contributi non legati solo al pil italiano ma anche ai mercati finanziari mondiali.
Se si e' lavoratori dipendenti la scelta piu' saggia e' quella di aderire al fondo pensione collettivo di riferimento; nel caso di lavoratori autonomi sempre un fondo pensione ma aperto od un pip.
Ricordo che la contribuzione previdenziale privata e' ad oggi deducibile fiscalmente fino ad un massimo di 5.164,57 €.
Consiglio finale: come per le altre tipologie di investimento si dovra' scegliere la modalita' piu' coerente con il proprio profilo di rischio tenendo ben presente che in questo caso l'orizzonte temporale sara' sicuramente ed obbligatoriamente di lungo periodo, quindi, al meno nelle prime fasi, andrebbero privilegiate le allocazioni con maggior componente volatile come le azionarie, per poi evolvere nel tempo verso linee piu' conservative e moderate.
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