Azioni od obbligazioni?
E questo dilemma viene riproposto da testate specializzate, non dal giornalino di parrocchia, attenzione...
Guardiamo per esempio alla situazione attuale: negli ultimi anni il dividendo medio derivante dall’investimento azionario (senza contare la rivalutazione da capitale) ha doppiato se non di piu’ il rendimento dei bonds decennali ed una fonte di informazione finanziaria televisiva molto qualificata oggi prevede un incremento ancora molto forte dei dividendi entro i prossimi tre anni.
Ora pero’, "America First", i tassi di interesse sono attesi in progressivo rialzo (rialzo gia’ iniziato...) e lo scenario potrebbe cambiare ed iniziare ad avvantaggiare l’asset class obbligazionaria...anche qui tutto da dimostrare.
Una storica "regola" racconta che si dovrebbe "passare" dalle azioni ai bonds quando il rendimento del titolo governativo decennale supera quello dell’azionario, ed a oggi non sembrerebbe ancora il caso, se non forse in America.
In europa poi il "quantitative easing" ha compresso i rendimenti dei titoli di stato dando cosi’ un forte vantaggio alle cedole da dividendo ed alle azioni a loro collegate.
Il trade-off quindi sarebbe quando il T-bond americano supera il rendimento azionario dei listini Usa?
Negli Usa il processo e’ appena iniziato e la differenza tra i due "income" (cedole e dividendi) si sta assottigliando, l’economia americana e’ in un punto avanzato del ciclo economico ed il rialzo dei tassi e’ gia’ in corso d’opera, mentre da noi la Bce ha dichiarato che prima del 2019 la politica monetaria rimarra’ ancora accomodante.
Dopo queste brevi considerazioni, pero’, l’appunto da fare e’ un altro, e non irrilevante, anzi...
Preso atto che si iniziano ad avvertire segnali di cambiamento, la decisione tra investimento in obbligazioni ed azioni (mai assoluta ma personalizzata, mai troppo ovvio,...) ha a che fare prima di tutto con la propria propensione al rischio-volatilita’, con i propri progetti di vita, con i propri orizzonti temporali e non solo con questi calcoli di immediata e presunta massimizzazione di convenienza economica.
Anche se le prospettive dei prezzi sembrano tuttora favorevoli al mercato azionario (magari non americano...) andranno fatte le valutazioni per ogni singolo cliente tenendo conto del portafoglio in essere e delle scelte di pianificazione attuate.
Sono le esigenze personali che determinano buona parte dell’asset allocation, non i continui cambiamenti dei mercati: la domanda "azioni od obbligazioni?" e’ quindi mal posta e puo’ avere una sola risposta: entrambi, nella maggior parte dei casi ed, a ragion veduta, "ad personam"...."personal".
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